nelle vite di pianura
Davide è un ragazzo taciturno, un’anima che trova sollievo nelle parole non dette, che si rifugia nel silenzio risonante in grado di gridare e palesare tutta l’irrequietezza di una vita vissuta a metà, soffocata dall’effetto anestetizzante dell’alcol e della droga. In bilico tra il sogno di condurre un’esistenza gratificante e la percezione della propria inettitudine e incapacità di vivere pienamente, Davide è solo l’ombra del ragazzino bello e sicuro di sé che è stato.
Anela ha paura del buio, scorge la dolce insicurezza di Davide e se ne innamora, si prende cura di lui, della casa e dei loro cani, desidererebbe dei figli ma si scontra con le necessità differenti dell’uomo che ha scelto di amare e di non abbandonare. Poi c’è Valerio, l’amico di sempre, lui e Davide sembrano predestinati a percorrere un cammino parallelo, così vicino ma al contempo sfuggente da non lasciare presagire la possibilità di un reale punto d’incontro. Tutto questo avviene a Fabbrico, un paesino della campagna emiliana, durante le sue estati afose e i suoi inverni spenti e freddi, tra le viuzze confortanti in cui si incontrano sguardi amici come quello di Mario ed Elena e si può vivere un momento di ristoro e convivialità nel caldo bar “della Bice”.
Roberto Camurri mette in scena una storia di umane fragilità, narra di uomini semplici, spaventati dall’irruenza con cui la vita inonda i loro cuori e le loro anime della sua vastità, tratteggia un paesaggio... a misura d’uomo in cui l’orizzonte visivo si perde e si mescola trovando rassicurazione in una natura imperfetta ma sincera.
Con un acuto spirito di osservazione, la casa editrice NN dichiara che questo libro «è per chi ama avvicinarsi ai quadri così da cogliere la consistenza del colore e la direzione del pennello, per chi adora cenare a base di salame, formaggio, pane e Lambrusco, per chi rincorre il profumo della neve, e per chi sa che a volte il tempo per le parole è un tempo sbagliato e allora sceglie di tacere aspettando di tornare al mare». Ed ha assolutamente ragione, è proprio così.
DA MONDO PADANO DEL 2 FEBBRAIO 2018
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