Inaugurati Museo e nuovi capannoni
Il tradizionale Open Day di Ocrim si è aperto questa mattina con l'inaugurazione del Museo e dei nuovi capannoni al porto canale dove, entro il 2020, l'azienda trasferirà tutte le attività lasciando la storica sede di Via Massarotti.
A dare il benvenuto ad autorità e rappresentanti del mondo economico, il vice presidente, Dr. Sergio Antolini. I vertici della storica azienda cremonese hanno presentato il piano industriale dei prossimi anni al numeroso pubblico presente: è il primo del lungo programma di eventi in preparazione dei festeggiamenti per i 70 anni di attività, traguardo che Ocrim taglierà il prossimo anno.
Dopo il taglio del nastro con il sindaco Oreste Perri, è iniziata la conferenza "Farine e nutrizione”. Subito gli studenti delle classi quinte di ITIS ed APC hanno visitato la struttura.
Il programma è proseguito con il trasferimento degli ospiti al porto canale dove si è tenuto il discorso dell'Ing. A. Antolini sulla nuova struttura porto che dalle 14.30 è stato aperto al pubblico sino alle ore 17.30. Dalle 15.00 alle 17.30 si terrà l’esibizione show cooking, Chef Gabriele Bonci.
Ocrim raccoglie la sfida della competizione globale con l'obiettivo di diventare il numero uno al mondo nel settore dell'industria molitoria, dove già contende la leadership alla svizzera Buhler.
«E' il primo importante step di un grande piano di riorganizzazione ed espansione che ci vedrà sempre più protagonisti a livello internazionale». L’Ingegner Alberto Antolini, amministratore delegato di Ocrim, non nasconde la propria soddisfazione e il proprio orgoglio nell’illustrare il completamento dei lavori di ampliamento al porto che saranno ufficialmente inaugurati questo fine settimana all’interno del tradizionale evento “Grano, farina e...”, giunto alla terza edizione. Un primo passo, si diceva, di un ambizioso piano di riorganizzazione che vedrà l’azienda lasciare la storica sede di via Massarotti entro il 2020 per trasferire tutte le attività, compresa la produzione, nella grande area di via Riglio, vicino al porto di Cremona.
Ne ha fatta di strada la storica azienda molitoria cremonese dopo aver superato una crisi che ne stava minacciando l’esistenza. Rilevata dalla famiglia Antolini quattro anni fa e rimessa a nuovo attraverso un radicale riorganizzazione (che è ancora in corso), oggi Ocrim guarda al futuro con ottimismo, forte di un portafoglio ordini che per il 2013 e il 2014 sfiora i 160 milioni di euro. Antolini tiene particolarmente all’eccellenza del made in Italy «che non teme confronti con nessuno», a tal punto che Ocrim contende la leadershp internazionale ad un colosso come la svizzera Buhler.
Il potenziamento del sito lungo il canale navigabile, dove sono già stati messi sul piatto 2 milioni di euro di investimenti per nuovi macchinari e l’ampliamento dell’area coperta per altri 5 mila metri quadrati (+30%) sono il primo segno tangibile della direzione che Ocrim imboccherà nei prossimi anni.
«Il progetto che presenteremo questo fine settimana è lungo ed articolato - prosegue Antolini - . Al porto, dove avevamo trasferito una parte della produzione, abbiamo realizzato nuovi capannoni da adibire alla logistica. L’obiettivo di medio termine, da realizzarsi entro il 2020 se il mercato si riprenderà e se ci sarà un ulteriore incremento degli ordini, è quello di lasciare la storica sede di via Massarotti che per la sua collocazione all’interno del tessuto urbanistico cittadino è molto difficile da riallineare alle esigenze di una moderna azienda che deve competere sui mercati internazionali».
E così dopo lo spostamento al porto di alcune lavorazioni meccaniche, in futuro si prevede di triplicare l’area fino ad arrivare ad un’estensione massima di 40 mila metri quadrati.
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