in Italia l’elettrico rappresenta solo il 4%
e anche il resto dell’Europa non brilla»
Un elettrico attorno al 4% nelle vendite è un dato deludente». Mauro Bossoni, presidente e ceo del gruppo che ha 45 punti vendita nelle province di Brescia, Cremona, Mantova, Piacenza e Reggio Emilia, analizza i primi dati di mercato del 2025 e il parziale dietro front della Commissione Ue sullo stop ai motori endotermici dal 2035. «La consideriamo un rallentamento: sono convinto che potrà darci un po’ di respiro perché gli obiettivi erano troppo ambiziosi, sarebbero stati forzati e avrebbero potuto rallentare il resto del mercato. Ma la direzione resta quella, non cambia: i produttori avranno 3 anni invece di uno per mettersi in regola con le emissioni di anidride carbonica. Noi, in Italia, partiamo in salita perché abbiamo la penetrazione di mercato dell’elettrico molto bassa. Arriviamo, oggi, al 4%. Il resto dell’Europa è più avanti, ma non brilla: siamo tutti indietro rispetto alle previsioni. Il prezzo è un fattore importante: se una vettura elettrica costa il 20 o 30 per cento in più rispetto alla pari vettura endotermica, rappresenta un primo freno».
Per il nostro mercato, potrebbero essere decisivi gli incentivi?
«Non ne sono convinto. Di fatto hanno indotto prima un grosso freno, poi un’accelerazione, poi una brusca frenata. Gli incentivi sono andati esauriti in un solo giorno, a inizio giugno. A cosa sono serviti? Io credo dia più garanzia la stabilità dei prezzi: i produttori devono essere capaci di mettere sul mercato una vettura elettrica a un prezzo che sia interessante. Il consumatore sarà disposto a cambiare tecnologia, solo se il prezzo glielo consente. Con il potere d’acquisto che è diminuito, si fa più fatica a cambiare l’auto e non si va a spendere molto di più per avere un motore elettrico»...
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