a Pavia parte da zero, ma con il tridente:
«Marchi è un attaccante. Non giocherà ala»
La classifica «non la guardo, non so nemmeno come siamo messi». E i problemi cronici della Cremo «riguardano il passato». Tira la sua riga, Marco Giampaolo: «Siamo allo zero – ripete – Montorfano ha fatto il massimo e io capisco anche umanamente come si possa sentire. Io però adesso sono all'inizio di un lungo lavoro ed esamino solo quello che vedo sul campo».
Sei allenamenti per affrontare la prima gara, la delicata trasferta a Pavia: «Il gruppo ha lavorato bene – osserva il nuovo allenatore grigiorosso – ho cercato di impostare due o tre concetti e spero di vederli domani in gara. Poi so bene che entusiasmo e motivazioni fanno la differenza». Di solito l'esordio di un nuovo tecnico porta questo genere di stimoli: «Lo so ma se non continueremo a lavorare e a coltivare un'idea di squadra rischia di restare un sole di primavera e nulla più. Io voglio che la mia squadra sia riconoscibile per quello che fa».
In settimana abbiamo seguito gli allenamenti, l'indicazione sembra quella di una sostanziale continuità: «Sì, ho lavorato sul 4-3-3. Andremo avanti così». All'intervista rilasciata a Mondo Padano ha dichiarato di non gradire i cambi di ruolo, ma di essere per la specializzazione: leggiamo in questo senso l'alternanza Brighenti-Marchi al centro dell'attacco nelle esercitazioni? «Sì, per me Marchi non è un ala. E' un attaccante e in quel ruolo si giocherà il posto con Brighenti e Manaj. A fare l'ala metterò un'ala». Nelle prove generali Kirilov a destra e Di Francesco a destra: «Poi ci sono Mascolo, Ciccone e anche Messetti, per come lo vedo io deve imparare a giocare da ala».
Poca pretattica: «Bassoli ha saltato solo un allenamento, è uno di temperamento e non si tira indietro. Non gli ho nemmeno chiesto come sta. Il portiere? Deciderò io, ma consigliandomi con Turci. Per ora non li conosco ancora bene e mi affido al preparatore».
In settimana tanto lavoro tattico, pressing alto, spinta dei terzini, palle inattive... «Erano un problema? E allora non parliamone. Più ne parliamo più diventa un caso. E poi sui calci piazzati si prendono e si fanno tanti gol. Noi ci lavoriamo: l'importante è prendere una linea ed essere più coerenti possibile».
Dunque la sua Cremo non cambia a seconda dell'avversaria? Se il Pavia giocherà a tre o a quattro in difesa? «Non so come giocheranno. Rispetto tutti gli avversari ma io in campo voglio vedere le idee della mia squadra. Ripeto, una o due cose per cominciare, non cento. Ma fatte bene. Anzi – ci pensa – forse ho anche parlato di troppi concetti in questi giorni. Ma solo perché ho visto da parte dei ragazzi impegno e disponibilità. Questo voglio vedere anche in campo: devozione, impegno e rispetto per i colori che portiamo».
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