per mano la Cremo
Un rigore appaltato già in settimana da Brighenti al piede fermo di Jadid. Gambaretti che si improvvisa trapezista da area di rigore e in rovesciata trova l'assist di sponda per il tap-in del capitano. Le sette vite bruciate da Mattia Marchi rincorrendo avversari in ogni angolo del campo. E ancora: l'uscita di Venturi che pensa a proteggere il risultato più che se stesso nell'ultimo assalto dei veneziani, Ale Marchi che silenzioso scivola a fare il quinto difensore, perché ridotti in dieci uomini di quello si ha bisogno, Palermo con le maniche rimboccate come fosse l'ultimo dei garzoni di bottega.
Certe vittorie si spiegano solo leggendo in profondità nei dettagli, come si fa con i fondi del caffè. Successi trovati rovistando fra le pieghe della determinazione quando ci si sente un po' troppo orfani del gioco che ancora non c'è.
La Cremo che batte il Venezia dopo una maratona di 100 minuti non è bella da impazzire, ma è dura a morire. Più che altro è una squadra dalla mascella volitiva, combattiva oltre le proprie paure; per certi versi preda dei veleni respirati nelle ultime settimane che ancora inquinano la serenità eppure animata da uno spirito di sopravvivenza che la guida fino ai tre punti.
Stavolta in cattedra salgono i “senatori”. E' facendo leva su di loro che i grigiorossi cambiano senso di marcia ad un pomeriggio nato storto. Montorfano ritrova Mattia Marchi dopo tre giornate e lo sistema al centro dell'attacco con Brighenti. Alle loro spalle si sistema Kirilov, in un 4-3-1-2 che non prevede l'apporto di Manaj. Anche Favalli rientra dalla squalifica e si riprende la maglia numero 3.
Serena, chiamato in settimana per rianimare il Venezia reduce da 3 ko consecutivi, adotta un sistema speculare con Bellazzini vertice alto del rombo e Magnaghi sacrificato per far spazio al tandem d'attacco Raimondi-Greco. Il momento delicato vissuto da entrambe si riflette nel gioco, annebbiando la manovra e privando di emozioni la prima mezz'ora. La sensazione è che la svolta possa arrivare solo da un episodio. E infatti a spezzare l'equilibrio è Raimondi che di testa insacca un calcio d'angolo, punendo la solita disattenzione grigiorossa (il centravanti ruba il tempo a Favalli mentre Venturi resta avvitato alla linea di porta). Lo 0-1 scuote la Cremo che ricorre all'agonismo per rimediare allo stato di confusione. Kirilov trequartista – almeno in questa fase - continua a convincere poco, eppure è da una sua fiammata che gli uomini di Montorfano trovano il modo di andare in al riposo sul risultato parità (intervento del fischiatissimo Sales e rigore trasformato da Jadid).
È' una Cremo diversa quella che affronta il secondo tempo sulle ali del pressing. Ne trae beneficio soprattutto Brighenti, che si conferma condor d'area andando a segno dopo la traversa colpita con un gesto atletico che rimarrà negli annali da Gambaretti (la rovesciata del difensore vale almeno una foto copertina).
Una volta in vantaggio Montorfano toglie il capitano per inserire Manaj e il giovane albanese stavolta lascia a piedi la Cremo. La sua partita dura pochissimi minuti, il tempo di difendere qualche pallone sulla trequarti e farsi cacciare con un rosso diretto per ripetute offese all'arbitro. Molto probabilmente Manaj perde la pazienza a causa di un colpo proibito subito da un avversario, ma la circostanza non vale come attenuante. In dieci uomini la Cremo si difende senza abbassare troppo il baricentro e in contropiede sa rendersi pericolosa con Marchi e Ciccone. Quando l'incerto Pelagatti assegna un altro rigore sul quale ci sarebbe molto da discutere (contatto fra Gambaretti e Varano), i fantasmi del passato tornano a passeggiare nella mente dei grigiorossi. A farli evaporare è l'esecuzione scomposta di Greco, che alza sopra la traversa. Il finale del Venezia è all'arma bianca, la Cremo cerca di alleggerire il peso dei 10 minuti di recupero concessi dall'arbitro infilando qualche buona ripartenza. Nonostante ciò è ancora Varano a mancare l'appuntamento con il gol. Stavolta la ruota della fortuna non tradisce i grigiorossi, che, a dirla fino in fondo, vantano ancora diversi crediti da riscuotere.
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