Che tenacia questa Cremo
Umiltà e determinazione. La Cremo si salva al Piola pescando a piene mani dalla saggezza del calcio antico. Quello dove il cuore conta più della tattica e rimboccarsi le maniche consente di spingersi oltre i difetti della tecnica.
C'è un cuore che batte sotto questo 0-0. È quello di una squadra tutta pelle e ossa che sa cibarsi del suo stesso orgoglio. Una squadra che resta in piedi anche quando infuria la tormenta poggiando sulla forza della volontà.
Accade soprattutto nel finale, con i grigiorossi nuovamente in dieci – esattamente come a Mantova – e davanti ad un Novara cui non basta il pallottoliere per contare occasioni e mezze occasioni da gol. Avvitata a Jadid e aggrappata a Battaiola, la Cremo resiste. Convince il centrocampista che torna nel suo ruolo naturale e segna la differenza. Il suo taglia e cuci è senza soluzione di continuità. Con Palermo e Ale Marchi, Jadid alza il muro davanti alla difesa ma poi con il pallone in mezzo ai piedi dispensa le uniche verticalizzazioni di una Cremonese apparentemente rinunciataria. In realtà si tratta di saggezza. Solo coprendosi le spalle, i grigiorossi riducono al minimo i rischi. Montorfano sacrifica Mattia Marchi e Di Francesco, spesso allineati ai centrocampisti, per la ragion di Stato e Brighenti soffre di solitudine. Il capitano però riesce a scaldare i guantoni di Tozzo in avvio. Il suo resterà l'unico tiro di spessore diretto nello specchio della porta piemontese. Per il resto è una lunga partita a scacchi con il Novara non sempre a suo agio nella lettura della situazione.
Cambiano marcia i piemontesi nel secondo tempo, che con Evacuo danno peso e centimetri all'attacco. Bassoli vince il duello con l'ex compagno Corazza, ma con Giorgi faticano quando si tratta di fare a sportellate con la punta arrivata dal Benevento, prezioso nel gioco di sponda che rivitalizza anche Gustavo. Il brasiliano si vede respingere sulla linea da Palermo un tiro destinato a finire in rete (da applausi la prova del centrocampista grigiorosso) poi sbaglia un tap-in facile facile. È l'occasione che incendia il Piola. La Cremo però non trema neppure sotto la spinta finale degli azzurri, trovando in Battaiola il baluardo insuperabile. L'espulsione di Di Francesco suggerisce a Montorfano di rinfoltire il sistema difensivo con Gambaretti. Manaj rileva Brighenti rimasto a secco con le batterie. Il Novara vede i tre punti a portata di mano quando Gustavo infila Battaiola da pochi passi, ma il guardalinee rende giustizia alla Cremo segnalando un fuorigioco parso netto. Si chiude con i grigiorossi che mantengono i nervi saldi mentre la spinta degli azzurri poco a poco si esaurisce. E il pareggio stavolta ha lo stesso profumo intenso della vittoria.
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