la Cremo dei giovani
Che cuore i grigiorossi
La Cremo esce dalla Tim Cup a testa alta, poche storie. E davanti agli 11 mila del Bentegodi questo 0-3 val bene una vittoria morale. Troppo il divario fra l'Hellas Verona, che manda in campo gente con copia carbone di Coppa del Mondo e Champions League nella vetrinetta di casa per immaginare soltanto di poter tenere il loro passo. I ragazzi di Montorfano resistono un tempo serrando i gomiti davanti a Battaiola. Gambaretti – in campo a sorpresa per l'infortunio di Giorgi - si appiccica a Luca Toni, Bassoli dirige il traffico nel centro dell'area, Favalli e Marongiu drenano (a fatica) Juanito Gomez e Jankovic.
Il Verona macina palloni e occasioni con Hallfredsson a fare da calamita per gli inserimenti di Christodoulopoulos e degli esterni, ma il centrocampo regge anche grazie ai preziosi ripiegamenti di Kirilov e Mattia Marchi. Nell'area di Battaiola i traversoni piovono a grappoli. Il portiere si supera su Toni e Jankovic (il serbo colpisce anche un palo). La Cremo riparte quando può. Kirilov è un'arma e Mandorlini lo intuisce chiedendo a Martic massima attenzione sul bulgaro. E nei momenti difficili è l'esperienza dell'ex barceolonista Marquez a salvare la situazione. Ordinati tatticamente e agonisticamente ben disposti alla lotta, i grigiorossi sperano in qualche giocata illuminante di Jadid, che invece fatica a costruire l'occasione buona per innescare la miccia.
Il nervo scoperto è sul fronte destro dove Jankovic si accentra e va con facilità al tiro. Ma il Verona colleziona solo angoli: nove al termine del primo tempo. Il “cinque” battuto da Montorfano ai suoi mentre infilano il tunnel alla fine del primo tempo è l'immagine di una Cremo che merita fiducia e applausi.
La musica cambia nel secondo tempo, quando Toni buca Battaiola da sotto e cavalcvando l'onda lunga di quel gol l'Hellas scivola via nel punteggio. Moras di testa e un colpo da biliardo di Christodoulopoulos chiudono il risultato ma non spengono la voglia della Cremo che si spinge avanti facendosi pericolosa con Kirilov e andando ad un niente dal gol con Tripsa (palla sul palo). Alla fine il piatto non piange. Uscire con tre reti sul groppone nel boato Bentegodi vestito a festa e farlo raccogliendo l'applauso dei 300 giunti da Cremona e una mezza vittoria. Non c'è che dire.
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