«Risultato negativo, ma la manovra migliora
Per il salto di qualità serve più foga agonistica»
«La sconfitta di Carrara non ci voleva». In settimana Davide Dionigi ha visto e rivisto, insieme alla squadra, la partita di domenica scorsa. Vista e analizzata: «Per una squadra che gioca in trasferta, la media di cross effettuati è di 8 o 9 a partita. Noi a Carrara abbiamo messo la palla nell'area avversaria 21 volte».
Non cambia dunque idea il tecnico grigiorosso: «Dopo Pavia, nonostante la vittoria, non ero contento - spiega – ma nella mia analisi della gara contro i toscani sono ancora più convinto nel sottolineare i progressi dei ragazzi».
Se dunque, da una parte, il risultato mancato è una macchia sul morale grigiorosso che in settimana il mister ha cercato di spazzolare senza lasciare aloni, c'è anche un lato positivo che rinsalda la rotta: «In settimana ho trovato i ragazzi sempre più convinti di quello che stiamo facendo. E insieme abbiamo rivisto le cose buone fatte in gara: la Carrarese in casa aveva creato problemi a tutti, mentre contro di noi praticamente non ha mai tirato in porta. Si è giocato sempre nella loro metacampo e con la manovra, soprattutto sulel fasce, abbiamo trovato spesso lo spazio per renderci pericolosi. Purtroppo ci è mancato qualcosa in fase di chiusura dell'azione e infatti abbiamo lavorato soprattutto su questo aspetto».
Certo – aggiunge il tecnico - «quello che facciamo bene, dobbiamo farlo con sempre maggiore intensità e per tutti i 90 minuti. E' la foga agonistica che dobbiamo aumentare».
Dionigi ha apprezzato soprattutto l'atteggiamento degli esterni che ha approfittato di un sistema di gioco, quello della Carrarase, che lasciava una certa libertà a Visconti e Avogadri: «Mi sono piaciuti molto, un po' meno, invece, questa volta gli inetrni di centrocampo nell'accompagnare la manovra. Ma è anche una questione tattica, in base agli avversari. Con il vicenza – anticipa – sarà diverso e dovremo cercare altre alternative».
Con un Palermo in più a disposizone.
«Simone sta meglio, è pronto, ma se deciderò di schierarlo non chiederò a lui il salto di qualità. Non voglio che cerchi forzatamente la giocata. La nostra forza deve continuare ad essere la manovra avvolgente che ci permette di trovare varchi».
Brighenti e Della Rocca sembrano incontrare qualche difficoltà.
«Per me gli attaccanti sono fondamentali perché devono far giocare la squadra. Li voglio vicini e, indipendentemente dalle loro caratteristiche, chiedo a chi gioca gli stessi movimenti. Loro stanno lavorando sulla sincronia e non dimentichiamo che soprattutto Brighenti sta ancora pagando 8 giorni di febbre a 39. Eppure anche domenica ha avuto diverse occasioni».
Intanto si è rivisto Abbruscato. Presto per sognare un suo rientro?
«Elvis è guarito clinicamente e pronto atleticamente. Ora gli servono le partitelle: sono le botte, i contrasti, cadere sul ginocchio operato a farti capire che sei pronto anche per la domenica. In questo mese che ci separa dai playoff sarà questo il programma di Abbruscato».
E Bremec?
«Anche lui sta recuperando. Sono per i rientri graduali, anche perché Nicolas non è ancora sicuro al 100% nel calciare. Quando sarà il momento tornerà al suo posto».
Il faccia a faccia con i tifosi non ha abbassato il morale: «E' stata semplicemenet un'incomprensione. Prendere gol al 92' è stato un duro colpo a livello psicologico per la squadra. Però era giusto salutare i nostri tifosi, come abbiamo fatto dopo le vittorie. Non sarebbero comunque stati contenti della partita, ma toccava noi fare un passo verso di loro. Ora però – chiude Dionigi – abbiamo un obiettivo comune e sono certo che il nostro pubblico ci darà un sostegno decisivo».
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