Un debutto così era nei miei sogni"
E Sansovini rilancia: "Ora vinciamo ancora"
“Arrivare qui e vincere con l’Alessandria la prima partita allo Zini era un sogno”. Mister Rossitto festeggia con uno scalpo illustre il suo esordio davanti al pubblico cremonese. “Gli ultimi minuti sono stati una bolgia. I miei ragazzi in campo hanno lottato su ogni pallone per non subire il gol del pareggio e lo stadio li ha sostenuti con grande entusiasmo”.
Una Cremo volitiva, aggrappata ad un risultato che mancava da troppo tempo e – dopo sette giornate di digiuno – finalmente vincente. Tra i ringraziamenti, con eleganza, Rossitto non dimentica “chi ha lavorato prima di me, perché questi ragazzi erano pronti per fare una gara come questa”.
Pochi ma chiari i concetti su cui il neo mister ha lavorato nella sua prima settimana in grigiorosso: “Soprattutto intensità e aggressività. Tatticamente sulla difesa a quattro e i movimenti degli attaccanti nel tridente, a cui ho chiesto di cercarsi anche alla cieca sui tagli. Così è venuto il primo gol”.
Tredici minuti: tanto ha impiegato marco Sansovini a trovare la via del gol e a far breccia nel cuoire dello Zini: “Sono contento soprattutto per la vittoria – commenta a caldo l’attaccante – perché mancava da tanto tempo. Adesso ne servono altre. Il gol? E’ quel genere di movimento che mette in difficoltà le difese avversarie quando si gioca a tre”. L’ex Pescara si dice soddisfatto della tenuta atletica, anche se il ruolo e l’intensità della gara gli ha richiesto un grande impegno anche fisico.
Rossitto applaude e si gode i nuovi uomini gol: “Là davanti ho tante scelte, e se giochiamo a questi ritmi avremo bisogno di tutti”.
Ritmi vertiginosi anche per i difensori, che hanno tenuto testa ad un attacco atomico, e sempre più affollato col passare dei minuti. Su tutti si è distinto con un paio di recuperi il miglior Ivan Marconi della stagione: “Alle punte piace correre per attaccare la profondità. A me – sorride il centrale grigiorosso – piace rincorrerli per impedire loro di fare gol. A volte poi serve anche un pizzico di fortuna. Ma nel mio ruolo, in questa categoria sono attenzione e impegno a fare la differenza”.
Quando Ivan si alza per lasciare la sala stampa riceve l’abbraccio stretto di Rossitto, che durante i 90’ ha tirato più di un sospiro di sollievo: “Alla fine – ammette – sul gol di Fischnaller mi ero già messo le mani nei capelli. Per fortuna si è alzata la bandierina. Non so dire se ci fosse o meno il fuorigioco, ma devo dire che l’arbitraggio mi è sembrato ottimo”.
Non lo commenta il mister piemontese Gregucci, che con sportività punta il dito contro gli errori dei suoi: “Nel calcio succede che sbagli 5 o 6 opportunità da rete e perdi. Abbiamo fatto tutto noi, abbiamo commesso errori anche grossolani, ma bisogna saper perdere. Dobbiamo capire in fretta che contro di noi le squadre avversarie faranno questo tipo di partita – riflette il tecnico dell’Alessandria -. Dovremo essere più svegli, sbagliare poco e avere la cattiveria di una squadra che vuole prendersi qualcosa di importante. Stasera invece abbiamo sperato che la palla entrasse. E non basta. Gli altri fanno la guerra, dobbiamo calarci in questa realtà”.
Una realtà che piace a Rossitto, tecnico con il dna del mediano. Anche se il nuovo mister grigiorosso non si accontenta: “Possiamo migliorare tanto. A me piace anche il fraseggio, tenere il possesso dà sicurezza e prepara le giocate. Stasera ci siamo un po’ abbassati, è vero: anche a me piacerebbe difendere stando a metacampo, ma teniamo contro della forza dell’avversario. E della condizione atletica di qualche giocatore: con più freschezza, con tutti quegli attaccanti, avremmo potuto sfruttare meglio le possibilità di ripartenza”. Come inizio, però, può bastare. Per ora, a patto che – conclude Rossitto – “non lasciamo spegnere questo fuoco che abbiamo dentro”.
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