«Giochiamo anche contro la tradizione
Questa è una Cremo di uomini veri»
«E' difficile per tutti giocare a Bolzano, in più per noi c'è questa tradizione poco favorevole». Sorride Pea: «Questo per noi è un incoraggiamento in più. Se il Druso è uno stadio "stregato" noi vogliamo romper l'incantesimo».
Per una catena storica da spezzare, ce n'è una del tutto attuale a cui aggiungere nuove maglie. Dopo quattro risultati ultili consecutivi (con 10 punti in un mese la Cremo ha la miglior serie aperta del girone) i grigiorossi vogliono un altro scatto verso i piani più alti della classifica: «E' la continuità dei risultati che ti permette di stare in alto, indipendentemente da chi ti trovi di fronte: diretta concorrente o di bassa classifica». Non guarda in faccia nessuno, la Cremo di Pea: «La domenica la classifica per noi non esiste, perché in campo i valori sono gli stessi per tutti: chi ha più determinazione, più voglia di vincere e anche più fortuna fa risultato. Noi sappiamo che se non ci facciamo trovare pronti possiamo perdere contro chiunque. Ma anche che se arrivi pronto alla domenica puoi battere chiunque».
Anche un Sudtirol - osserva il mister - «che può contare su un gruppo consolidato, con giocatori arrivati molto giovani ed ora pronti anche per salire di categoria, anche grazie al lavoro constante della società». E ad un ambiente poco esigente? «Di sicuro quello può aiutare a mantenere la serenità. Ma - assicura il mister grigiorosso - per chi fa il nostro mestiere ed è chiamato ogni sette giorni a mettersi in discussione, anche avere una piazza molto esigente è uno stimolo positivo a sempre nuove sfide. Tanto più - annota il tecnico - che quest'anno i ragazzi della Curva ci sono molto vicini, apprezzano e sostengono il lavoro dei ragazzi».
Un lavoro che sta dando frutti interessanti, anche in termini di classifica, grazie ad un assetto solido e alla forza del gruppo, che Pea non si stanca di sottolineare: «La mia esperienza mi insegna che vince i campionati chi prende meno gol, non chi ne fa di più (altrimente Zeman ne avrebbe vinti molti di più...). In campo poi sono convinto che lo spirito di squadra sia quella qualità che non tradisce mai nel corso di un campionato».
Nemmeno Brighenti però... «Io so di avere giocatori bravi al posto giusto. Il compito di un allenatore è quello di metterli nelle condizioni di rendere al meglio. La mia più grande fortuna - aggiunge - è quella di avere nei giocatori più esperti degli uomini, ragazzi sani. E questo fa la differenza».
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