«Insulti che fanno male»
Durissima e lucida la presa di posizione di Jadid in sala stampa. Gli chiedono: cominciamo dalla fine, dal gol o dalla contestazione? «Il gol è qualcosa di normale – risponde Jadid – gli insulti razzisti non lo sono». Il centrocampista marocchino sceglie le parole con cura. «Non mi aspettavo - racconta – di ricevere degli insulti dopo aver segnato il gol della vittoria ed essere andato sotto la curva apposta per ringraziare i tifosi. Ho sentito parole inaccettabili, senza alcun rispetto. Sono stato in piazze come Vicenza e Brescia dove c’è tradizionalmente più avversione verso gli stranieri, ma non sono mai stato offeso in questo modo». «In altre occasioni - continua - i tifosi hanno chiesto alla squadra di chiedere scusa. Adesso sono loro a dover chiedere scusa. Io sono disposto a incontrarli uno a uno. Chiariremo la situazione in settimana anche con la società, visto che devo restare a Cremona un altro anno».
Jadid parla poi con minor voglia della partita. «Ho fatto passare il pallone sul terzo uomo della barriera – spiega – penso fosse Pinardi. A Monza avevo preso la traversa interna, con il Lumezzane aveva fatto una grande parata il portiere. Ho segnato 7 gol, più uno in Coppa Italia. Credo che a Cremona non ci sia stato, negli ultimi anni, un centrocampista che segna così tanto. Ma tutto questo, quanto conta se poi ti insultano?». Da una ricostruzione, sembra che alcuni tifosi non abbiamo voluto la maglia che Jadid stava per lanciare e l’abbiano ricoperto di insulti. Jadid ha poi dato la maglia ad alcuni tifosi della tribuna verde.
Le accuse del regista marocchino fanno effettivamente passare in secondo piano i commenti sulla partita. Giampaolo e Scienza si trovano naturalmente in disaccordo sull’episodio del possibile rigore su Bracaletti ad inizio ripresa, quando il punteggio era sull’1-0. «Dalla dinamica – commenta Giampaolo – mi sembra che Castellini fosse in vantaggio. E’ un’impressione su un’azione veloce, non rivista alla moviola». «Il giocatore mi ha detto di essere stato agganciato - replica Scienza – per cui credo ci sia stato negato un rigore solare. Questo non toglie che sul terzo gol, quello decisivo, ci sia stato un nostro errore difensivo».
«La differenza tra Cremonese e Feralpi - spiega Giampaolo – è stata tutta nell’approccio psicologico alla partita. Era una gara di capitale importanza per noi mentre loro hanno potuto giocare quasi in scioltezza».
«Manaj ha fatto un’ottima gara - continua l’allenatore della Cremonese - ha lottato con tenacia e si è preso la responsabilità di tentare anche tiri difficili. E’ giovane ed ha ancora dei difetti da correggere, ma quest’oggi ho davvero apprezzato il suo impegno. Ad un certo momento, mi aveva anche chiesto di uscire. Ma era meglio che restasse».
«Abbiamo fatto 2 errori sui loro gol – spiega ancora il tecnico – dovuti in parte alla stanchezza. Siamo arrivati in ritardo a chiudere sui cross, sul primo con Favalli e sul secondo con Marchi. Sono situazioni su cui lavoriamo in allenamento. Forse posso trovare una spiegazione nella fatica di entrambi che hanno corso molto. Per noi, faccio notare che la terza partita in una settimana è stata più pesante perché ad Alessandria abbiamo giocato un’ora in inferiorità numerica».
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