In occasione della Giornata Italiana della Statistica, si è tenuto il convegno su “La statistica nelle province e nei comuni per le analisi e le decisioni di policy del territorio: un patrimonio essenziale per il futuro dell’area vasta” organizzato dalla Provincia di Cremona.
Nel corso dell’iniziativa sono intervenuti Carlo Vezzini, presidente della Provincia di Cremona, Andrea Virgilio, assessore del Comune di Cremona con delega all’area vasta, Rosalia Coniglio, dirigente Istat – Ufficio territoriale per la Lombardia, Mara Pesaro, dirigente dell’Amministrazione Provinciale di Cremona, Antonio Lentini, dirigente Europolis – Lombardia e Ivana Cavazzini referente piccoli Comuni di ANCI Lombardia.
Nel corso del suo intervento di saluto il presidente Vezzini ha ribadito come “Conoscere lo stato di salute del nostro territorio, partendo da indicatori ben identificati, non vuole essere un semplice esercizio matematico, ma uno strumento fondamentale di governo, che indirizzi l’azione amministrativa per migliorare sempre più il benessere delle comunità locali”.
Continuando l’intervento: “In un momento storico particolare come quello che stiamo attraversando, sia per una imperante crisi sia per la trasformazione della Pubblica Amministrazione e delle Province in organi di Area Vasta, la statistica può svolgere un ruolo fondamentale per orientare le politiche ed azioni locali. La statistica è stata identificata come una delle funzioni fondamentali dei comuni e questo fatto deve essere letto nella sempre maggiore necessità di avere a disposizioni strumenti idonei per misurare l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa sia politica che dell’apparato”. Ha concluso Vezzini: “La Provincia si è messa da tempo al servizio dei comuni anche in questo campo offrendo le sue competenze per la gestione di questa funzione: nelle attività tipicamente produttrici di informazione statistica ufficiale e nella restituzione di elaborazioni sulle singole tematiche”.
Nel presentare i dati statistici relativi al territorio della provincia di Cremona, Mara Pesaro ha evidenziato i punti di forza e debolezza emersi nel corso dei rilievi statistici all’interno del progetto BES (Benessere Equo e Sostenibile territoriale, nato dalla stretta collaborazione tra ISTAT e CUSPI, che si collega all’iniziativa nazionale di CNEL e ISTAT intrapresa qualche anno fa, per misurare il progresso della società con indicatori che vadano “oltre il PIL”). Le undici dimensioni interessate dai rilievi sono: salute, istruzione e formazione, lavoro e conciliazione dei tempi di vita, benessere economico, relazioni sociali, politica e istituzioni, sicurezza, paesaggio e patrimonio culturale, ambiente, ricerca e innovazione, qualità dei servizi.
Ecco nello specifico quanto emerso dallo studio BES:
I NOSTRI PUNTI DI FORZA
(in cui i valori degli indicatori superano sia quelli della Lombardia che dell’Italia)
ISTRUZIONE E FORMAZIONE: partecipazione all’istruzione secondaria - persone in età lavorativa in formazione permanente
RELAZIONI SOCIALI: scuole con percorsi privi di barriere architettoniche – n° acquisizioni di cittadinanza nell’anno - diffusione delle cooperative sociali - diffusione delle istituzioni non profit - percentuale di volontari
POLITICA E ISTITUZIONI: tassi di partecipazione alle ultime elezioni europee e provinciali - Percentuale di donne presenti nelle amministrazioni comunali e provinciali - grado di finanziamento interno e capacità di riscossione nell’amministrazione provinciale
SICUREZZA tasso di omicidi - delitti denunciati - delitti violenti denunciati - delitti diffusi denunciati
PAESAGGIO E PATRIMONIO CULTURALE Consistenza del tessuto urbano storico in buone condizioni
AMBIENTE: disponibilità di verde urbano – acqua potabile erogabile giornalmente – densità di piste ciclabili – rifiuti urbani smaltiti in discarica
RICERCA E INNOVAZIONE propensione alla brevettazione
QUALITÀ DEI SERVIZI interruzioni del servizio elettrico senza preavviso - raccolta differenziata di rifiuti urbani -
I NOSTRI PUNTI DI DEBOLEZZA
(in cui i valori degli indicatori sono inferiori sia a quelli della Lombardia che dell’Italia)
SALUTE: mortalità infantile - mortalità per tumore - mortalità per incidenti con mezzi di trasporto (nei giovani tra 15 e 34 anni)
ISTRUZIONE E FORMAZIONE: partecipazione all’istruzione terziaria - partecipazione all’istruzione terziaria in materie tecnico-scientifiche
LAVORO: tasso di rischiosità per infortuni sul lavoro
BENESSERE ECONOMICO: provvedimenti di sfratto emessi - tasso di ingresso in sofferenza dei prestiti bancari alle famiglie
SICUREZZA: percentuale di morti per incidenti stradali
PAESAGGIO E PATRIMONIO CULTURALE densità di verde storico e di parchi urbani di notevole interesse pubblico - visitatori delle strutture museali fruibili
AMBIENTE: superamento limiti di inquinamento aria (PM10) – consumo elettricità per uso domestico – energia prodotta da fonti rinnovabili
RICERCA E INNOVAZIONE incidenza dei brevetti nei settori dell’high-tech, nei settori dell’ICT e nei settori delle biotecnologie – specializzazione produttiva in settori ad alta intensità di conoscenza
QUALITÀ DEI SERVIZI: indice di sovraffollamento delle carceri - trasporto pubblico locale: posti/Km per abitante
I PRINCIPALI RISULTATI DEGLI INDICATORI CALCOLATI PER LE 11 DIMENSIONI DEL BES
SALUTE
Sono stati analizzati alcuni indicatori su 2 temi: aspettative di vita e mortalità
Aspettative di vita: in provincia di Cremona la speranza di vita alla nascita è in linea con i dati di Lombardia e Italia (79 anni per i maschi e 84 per le femmine).
Mortalità: si rilevano dati peggiori rispetto a Lombardia e Italia per quanto riguarda la mortalità infantile, la mortalità per tumore e la mortalità per incidenti con mezzi di trasporto nei giovani tra 15 e 34 anni. Il tasso di mortalità per demenza e per le malattie del sistema nervoso è invece migliore rispetto alla Lombardia e simile a quello dell’Italia. Quello per suicidio è in linea al dato nazionale e regionale e il tasso di mortalità per cause evitabili è migliore rispetto a quello dell’Italia.
ISTRUZIONE E FORMAZIONE
Sono stati analizzati alcuni indicatori su 4 temi: partecipazione scolastica, livello di istruzione, competenze e formazione permanente. Gli indicatori mostrano tutti una situazione migliore per la nostra provincia rispetto alla media italiana, tranne che per le iscrizioni alle università.
Partecipazione scolastica: i giovani che hanno abbandonato precocemente gli studi in provincia di Cremona sono meno che in Italia (16,9% contro il 18,1%). Anche le persone tra 15-64 anni che hanno solo la licenza media sono in numero inferiore rispetto all’Italia (37,8% contro 40,3%).
Livello di istruzione: la partecipazione degli studenti all’istruzione secondaria superiore è di molto superiore a quella nazionale e regionale (100% in provincia contro il 94% di Italia e l’87% della Lombardia). Per contro, la percentuale di ragazzi iscritti all’università è inferiore a quella lombarda e italiana (30,7% Prov Cremona 32,3% Lombardia e 39,3% Italia), così come sono inferiori gli iscritti ai corsi di laurea delle materie tecnico-scientifiche.
Competenze: i punteggi ottenuti dagli studenti cremonesi di seconda superiore nelle prove Invalsi di competenza alfabetica e numerica sono superiori a quelli nazionali e simili a quelli regionali.
Formazione permanente: la percentuale di persone in formazione permanente è superiore rispetto sia al dato lombardo che italiano (6,8% contro 6,6%).
LAVORO E CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA
Sono stati analizzati alcuni indicatori su 4 temi: partecipazione al lavoro, occupazione, disoccupazione e sicurezza.
Partecipazione al lavoro la mancata partecipazione al lavoro in provincia è poco più alta di quella regionale (14,7% contro il 12,9%), ma notevolmente inferiore alla media nazionale (21,7%). Lo squilibrio di genere a sfavore delle donne per la partecipazione al lavoro è più marcato nella nostra provincia rispetto alla Lombardia, ma non all’Italia.
Occupazione: per quanto riguarda gli indicatori sul lavoro, nell’anno 2013, si registrano valori migliori rispetto all’Italia, ma non rispetto alla Lombardia, sia nel tasso di occupazione (67,8% di occupati rispetto al 59,8%), che in quello di occupazione giovanile (35,9% contro 29,4%),
Disoccupazione: si registrano valori migliori rispetto all’Italia, ma non rispetto alla Lombardia anche nel tasso di disoccupazione (8,9% in prov. contro l’8,1% in Lombardia e il 12,2% in Italia) e nel tasso di disoccupazione giovanile (23,6% in prov. contro 20,15 in Lombardia e 29,6% in Italia)
Sicurezza: il tasso di rischiosità per infortuni sul lavoro è invece più elevato.
BENESSERE ECONOMICO
Sono stati analizzati alcuni indicatori su 5 temi: reddito, ricchezza, disuguaglianza, difficoltà economica, consumi.
Reddito: in provincia di Cremona siamo più ricchi rispetto all’Italia, ma non alla Lombardia. Il reddito lordo disponibile familiare a Cremona è di 42.188€ contro i 41.625€ dell’Italia e i 46.981€ della Lombardia. La retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti è 22.002 € contro i 20.742€ dell’Italia e i 25.231€ della Lombardia. Anche l’importo medio annuo delle pensioni è di poco superiore a quello dell’Italia, ma non della Lombardia.
Ricchezza l’importo medio del patrimonio familiare è più elevato di quello italiano, ma non di quello lombardo.
Disuguaglianza: riguardo alla retribuzione media dei lavoratori dipendenti, riscontriamo che nella differenza di genere c’è più disuguaglianza in prov. di Cremona rispetto all’Italia, ma non alla Lombardia; mentre nella differenza di retribuzione tra giovani e meno giovani si hanno differenze minori rispetto a Lombardia e Italia.
Difficoltà economica Gli indicatori di disagio economico considerati sono peggiori dei dati nazionali e regionali (provvedimenti di sfratto emessi e tasso di ingresso in sofferenza dei prestiti bancari alle famiglie).
Consumi: l’incidenza della spesa alimentare su quella famigliare è pari al 16%, contro il 17% dell’Italia e il 15,45 della Lombardia.
RELAZIONI SOCIALI
Sono stati analizzati alcuni indicatori su 3 temi: disabilità, immigrazione, società civile
Per tutti gli indicatori considerati si registrano valori migliori rispetto alla Lombardia e all’Italia.
Disabilità: il 63% degli edifici scolastici è privo di barriere architettoniche contro il 39% dell’Italia e il 45% della Lombardia. La percentuale di alunni disabili è leggermente superiore a quella di Lombardia e Italia.
Immigrazione: la percentuale di cittadini stranieri che hanno ottenuto la cittadinanza italiana nel 2012 è di poco superiore rispetto a Lombardia e Italia.
Società civile: il numero delle cooperative sociali e delle istituzioni non profit in provincia supera il dato nazionale e regionale, così come è superiore il numero di volontari (13% dei volontari contro il 10%)
POLITICA E ISTITUZIONI
Sono stati analizzati alcuni indicatori su 3 temi: partecipazione, inclusività delle istituzioni, amministrazione locale.
Partecipazione: i tassi di partecipazione alle ultime elezioni europee e provinciali presentano valori superiore rispetto a quelli nazionali e regionali.
Inclusività delle istituzioni: la % di donne presenti nelle amministrazioni comunali e provinciali è superiore rispetto al dato nazionale e regionale. Anche la % di giovani presenti nelle amministrazioni comunali è superiore al dato regionale, ma non nazionale.
Amministrazione locale: dai bilanci degli enti locali del territorio (Provincia e Comuni) emerge un grado di finanziamento interno e una capacità di riscossione migliore della media italiana.
La durata media dei processi civili (11 mesi) è inferiore al dato nazionale (15 mesi), ma non regionale (9 mesi).
SICUREZZA
Sono stati analizzati alcuni indicatori su 2 temi: criminalità e integrità fisica
Criminalità: in generale i tassi di criminalità sono inferiori ai dati medi nazionali e regionali: il tasso di omicidi è un terzo di quello italiano; i delitti denunciati, quelli violenti denunciati e quelli diffusi denunciati sono inferiori sia al dato nazionale che regionale, però questo dato dipende anche dalla propensione a denunciare che varia territorialmente.
Integrità fisica: il numero di morti per incidenti stradali supera sia il dato nazionale che regionale. Nell’anno 2012: l’indice di mortalità è stato del 3,4% contro il 2% dell’Italia e l’1,5% della Lombardia.
PAESAGGIO E PATRIMONIO CULTURALE
Sono stati analizzati alcuni indicatori su 2 temi: patrimonio e paesaggio
Patrimonio: la % di edifici storici ben conservati nel 2001 supera sia il dato nazionale che regionale. La densità di verde storico e di parchi urbani, calcolata sulla superficie del comune capoluogo, è inferiore al dato regionale. Le strutture museali fruibili sono superiori al livello regionale, ma inferiori a quello nazionale. Il numero medio di visitatori dei musei provinciali è di molto inferiore al dato nazionale e regionale.
Paesaggio: la quota di superficie forestale è molto bassa, sia rispetto al dato nazionale che regionale, ma sottolinea la vocazione prevalentemente agricola del territorio.
AMBIENTE
Sono stati analizzati 3 temi:
Qualità ambientale: la disponibilità di verde urbano del comune capoluogo è superiore alla media italiana. Nel 2012 i giorni in cui si è superato il limite di inquinamento dell’aria (PM10) sono stati più del doppio della media italiana.
Utilizzo risorse: il consumo di elettricità per uso domestico è superiore alla media nazionale, ma il consumo di acqua potabile è inferiore
Sostenibilità ambientale: i Km di piste ciclabili nel comune capoluogo sono di molto superiori al dato medio nazionale. Buona è anche la % di rifiuti urbani smaltiti in discarica che è notevolmente più bassa del dato nazionale e più bassa anche della percentuale lombarda. Per contro la % di energia elettrica derivante da fonti rinnovabili è di molto inferiore sia al dato italiano che lombardo.
RICERCA E INNOVAZIONE
Sono stati analizzati alcuni indicatori su 2 temi: innovazione e ricerca.
Innovazione: le domande di brevetto europeo sono il doppio di quelle nazionali e superano di poco anche il dato regionale. Per contro, l’incidenza dei brevetti nei settori dell’high-tech, dell’ICT e delle biotecnologie è meno elevata della media nazionale e regionale.
Ricerca: la disponibilità di nuovi laureati in discipline tecnico-scientifiche è in linea con i valori nazionali e regionali. Viceversa, la percentuale di imprese ad alta intensità di conoscenza è minore rispetto a Lombardia e Italia.
QUALITÀ DEI SERVIZI
Sono stati analizzati indicatori di vario tipo sul tema qualità dei servizi.
Si hanno valori positivi rispetto al dato nazionale per quanto riguarda: il numero di interruzioni del servizio elettrico, l’utilizzo di asili nido, la percentuale di raccolta differenziata, i Km di linee urbane del trasporto pubblico locale nel capoluogo e l’emigrazione ospedaliera.
Si hanno invece valori negativi per quanto riguarda l’indice di sovraffollamento delle carceri e i posti/Km offerti dal trasporto pubblico locale nel comune capoluogo.
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