È stata inaugurata nel pomeriggio di mercoledì 17 settembre, presso la casa di riposo “Giovanni e Luciana Arvedi” di via Massarotti, a Cremona, la nuova sede cittadina dell’Avulss, l’Associazione per il volontariato nelle unità locali socio sanitarie. Un ritorno per il sodalizio cremonese che era nato 31 anni fa proprio nella clinica “La Pace”. Dopo il taglio del nastro da parte della signora Luciana Buschini Arvedi e la benedizione dell’assistente don Franco Morandi, Giulia Menichetti Cesarato ha dato avvio al corso base per il volontariato socio-sanitario: proposta che proseguirà bisettimanalmente sino a novembre, rivolta ai futuri volontari Avulss e non solo.
Ha festeggiato 30 anni di attività lo scorso anno l’Avulss cremonese, fondata all’ombra del Torrazzo da don Roberto Ziglioli e dalla dottoressa Teresa Leggeri, farmacista di Cremona. Prima sede fu l’allora clinica di via Massarotti, da dove ora l’Avulss vuole dare nuovo slancio all’associazione.
«Dopo la ristrutturazione del complesso di via Massarotti – spiega Germana Oneda Piazza, presidentessa dell’Avulss cremonese – abbiamo chiesto al cavalier Arvedi di poter tornare lì dove eravamo nati. E ci è stato concesso. Non solo, abbiamo avuto anche la gradita sorpresa che all’inaugurazione fosse presente la signora Arvedi: è stata lei a fare il taglio del nastro».
La sede dell’Avulss si trova al quarto piano della struttura, dove condivide gli spazi con la Direzione e il Consiglio d’amministrazione e i volontari dell’Ordine di Malta.
A dare il benvenuto ufficiale all’Avulss è stato il vicepresidente della Fondazione “La Pace onlus”, Virgilio Galli, affiancato dai rappresentati delle realtà che hanno dato vita alla Fondazione. Poi la benedizione del labaro (donato da una volontaria) da parte di don Franco Morandi, responsabile culturale della sezione cremonese.
Dopo un momento di rinfresco la celebrazione inaugurale ha lasciato spazio al corso base per il volontariato socio-sanitario, introdotto dalla responsabile culturale nazionale Giulia Menichetti Cesarato che ha affrontato il tema “Spazio per un volontariato partecipativo e scelte di vita”.
«Il corso – precisa Germana Oneda – è aperto a tutti coloro che sono interessati a questo tema. Certo noi auspichiamo che tra i partecipanti ci possa essere qualcuno disponibile a entrare nell’Avulss: le richieste sono sempre maggiori e è difficile ottemperare sempre a tutto. Davvero c’è bisogno di un ricambio generazionale. Ma è difficile trovare volontari che garantiscano continuità, organizzazione e gratuità. Forse qualche responsabilità è nostra che per 31 anni abbiamo lavorato troppo nel nascondimento».
Oggi l’Avulss cremonese conta poco più di un centinaio di volontari: 42 nella sede di Cremona, 40 a Crema, 25 in quella di Casalbuttano e 23 a Vailate.
A Cremona i volontari sono presenti all’Ospedale di Cremona e all’Azienda Cremona Solidale: naturalmente non mancherà il sostegno alle attività della casa di risposo Arvedi. Altro importante fronte i servizi a domicilio. La mancanza di volontari ha invece costretto a sospendere gli interventi nel reparto Cure Palliative della Casa di Cura “Le Ancelle”. L’Associazione è disponibile anche per servizi a domicilio.
Il corso proseguirà sino alla fine di novembre con cadenza bisettimanale, il mercoledì e il venerdì. Riconosciuto a livello nazionale è svolto in sinergia con l’Università Cattolica del S. Cuore. Informazioni e iscrizioni contattando il 339-1807433 o scrivendo a avulsscremona@gmail.com.
L’Avulss è una associazione libera e autonoma di cittadini che, interpretando le diverse situazioni culturali, professionali, sociali, politiche, alla luce dei principi cristiani, si mettono soprattutto a servizio degli ultimi, sia direttamente, sia intervenendo nelle realtà socio-sanitarie. Un’associazione votata a servizi poco appariscenti, rivolti a persone con svantaggio clinico, economico e relazionale, e che richiedono molta discrezione. I volontari non si sostituiscono alla professionalità degli operatori sanitari, ma contribuiscono a rafforzare la necessaria umanità di cui si sente particolarmente bisogno quando si vivono esperienze di difficoltà e disagio.
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