“L’incontro di ieri sera ha dimostrato quanto sia forte Coldiretti Cremona. Sulla Pac che sta definitivamente prendendo forma possiamo dire che non è quella che noi avremmo voluto, ma è senz’altro meglio di quanto si prospettasse nelle prime versioni. E se ciò è potuto accadere non possiamo nascondere che il merito è stato dalla pressante e qualificata azione che la nostra Organizzazione ha fatto in questi anni a Bruxelles e poi a Roma. Non possiamo sottovalutare i risultati ottenuti nella nostra battaglia per ampliare l’elenco delle realtà che non potranno percepire la Pac futura, a partire dalle banche e dalle assicurazioni. Così come è stato importante aver convinto il Governo a non impegnare tutte le risorse a disposizione per i contributi accoppiati, aspetto che se fosse stato generalizzato a tutti i comparti avrebbe ulteriormente ridotto il premio base per le aziende. Per il nostro territorio è stato di straordinaria importanza assegnare contributi aggiuntivi alla zootecnia e al pomodoro. Un grande risultato lo abbiamo portato a casa sul totale cambiamento della versione originaria dell’agricoltore attivo che percepirà la pac, ancorando questo concetto al principio che la pac è per chi fa l’agricoltore. Non può essere sottovalutato neppure il fatto che avere un budget finanziario ancora importante (tra domanda unica e Psr) per i prossimi anni non era certamente scontato all’inizio del percorso”. Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona, porta questa sintesi dell’incontro che ieri, dalle 20.30, ha raccolto quattrocento imprenditoria agricoli nella sala convegni del Seminario Vescovile di Cremona, sul tema “La nuova Pac”, con l’obiettivo di fare il punto sulla riforma, sulle scelte compiute a livello nazionale, e su come esse si tradurranno nella vita e nel futuro delle imprese agricole nei prossimi anni, dal 2015 al 2020, a partire già dalle scelte che ricadono direttamente sulle semine ormai prossime.
Aperto dal Presidente Voltini e dal Direttore Tino Arosio, l’incontro ha visto la relazione di Ermes Sagula, Responsabile C.A.A. Coldiretti Lombardia, che ha sottolineato iter, obiettivi, strumenti, modelli, facendo il punto su aiuti diretti e scelte nazionali, con focus in particolare sui settori dei seminativi e della zootecnia. “La materia è molto complicata, e purtroppo per niente semplificata. E questo è un grande problema” hanno evidenziato il Presidente e il Direttore di Coldiretti Cremona, confermando l’impegno, dopo l’affollatissimo avvio di ieri, “di riprendere ogni aspetto sui territori, con altri incontri, specifici zona per zona, così da assicurare alle imprese la consulenza più puntuale ed efficace”.
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