convocato in Regione. Fava: «E' un primo passo»
Prezzo del latte, è fumata grigia. Nulla di fatto, oggi a Milano dal tavolo convocato dall'assessorato all'agricoltura per cercare di favorire un accordo fra industriali e organizzazioni agricole sulla definizione di un nuovo prezzo del latte alla stalla. «Da parte nostra abbiamo esposto le nostre posizioni, quelle ribadite anche le scorse settimane» - ha detto il numero uno di Coldiretti Lombardia, Ettore Prandini. Che ha anche aggiunto come Assolatte non si sia al momento sbilanciata. «Questa settimana sarà decisiva» - conclude Prandini - . O si raggiunge un accordo o vedo difficile una prosecuzione ad oltranza della trattativa».
«Quello che abbiamo segnato oggi è un primo passo, una prima tappa che ci dà la possibilità di stabilire una tempistica. Abbiamo fissato un incontro con gli industriali, che sarà seguito martedì da un successivo focus tra le parti, nell'ambito del quale il nostro ruolo diventa secondario». E' quanto ha detto l'assessore regionale all'Agricoltura, Gianni Fava, al termine dell'incontro, che si è svolto oggi in Regione - non senza qualche effervescenza verbale - con l'obiettivo di arrivare a una definizione congiunta del prezzo del latte tra associazioni di categoria e industriali, rappresentati unicamente da Massimo Forino, direttore di Assolatte. «Ho preso questa iniziativa – ha specificato Fava – su sollecitazione dei produttori e delle rappresentanze, rivendicando il ruolo di Regione Lombardia che pur essendo di terzietà assoluta in tema di definizione del prezzo, non può esimersi dal tentativo di arrivare a fissare regole condivise”. "Credo fosse importante far sedere tutti gli attori del sistema attorno a un tavolo - ha aggiunto l'assessore Fava -. Le trattative sindacali seguono sempre un certo iter e hanno bisogno di essere messe a punto. Abbiamo messo dei punti fermi, abbiamo stabilito un percorso, credo che da qui alla prossima settimana possano esserci novità positive".
Già nel mese di maggio, in cui si era tenuto l'ultimo faccia a faccia fra industrie della trasformazione da un lato e Coldiretti, Confagricoltura e Cia, dall'altro, (senza la mediazione della Regione) le parti erano rimaste molto distanti. In quell'occasione gli allevatori avevano rigettato con sdegno quei 0,40 euro al litro per il latte consegnato nel mese di maggio, in continuità con l'accordo precedentemente sottoscritto lo scorso 30 aprile.
«Una proposta - si leggeva nel comunicato congiunto diffuso da Confagricoltura, Coldiretti e Cia - che, nelle valutazione delle nostre organizzazioni, non tiene in alcun conto degli ulteriori aumenti dei costi di produzione a cui gli allevatori sono stati esposti in questi ultimi mesi e che, proprio in conseguenza di tali aumenti, non è in grado di retribuire adeguatamente le nostre aziende. Le quali, nonostante le condizioni contingenti, continuano a fornire alle industrie di trasformazione un prodotto di elevata qualità e di assoluta garanzia su un piano sanitario».
Un'offerta che, secondo le tre organizzazioni agricole, «non tiene in considerazione neppure l'andamento del mercato lattiero-caseario internazionale, in cui, in particolare, le quotazioni del burro e delle polveri di latte si mantengono su livelli elevati, tali da consentire una miglior retribuzione dalla materia prima».
La fase di stallo aveva indotto l'assessore all'agricoltura Gianni Fava, su invito delle stesse organizzazioni agricole, ad intervenire convocando il tavolo che si è riunito oggi. Ora le parti si sono date una settimana di tempo per riflettere sulle rispettive posizioni e sul possibile punto di equilibrio. Assolatte e organizzazioni agricole si ritroveranno martedì prossimo 16 luglio sotto la mediazione della Regione. A quel punto sapremo se sarà intesa o battaglia.
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