Ricorderemo nel tempo l’avventura di queste giornate, ritorneremo sui momenti fondamentali di diatribe che contavano poco e alla fine cadevano nel vuoto; pochi uomini di pensiero, riflessioni di scarsa rilevanza, più attitudine ad occupare spazi di tempo che ad invitare a cogliere la rilevanza di una “realtà” che era tutta da costruire.
Dalla stagione pirandelliana “Uno, nessuno, centomila” sembrava impossibile uscire, si guardava in fondo per scrutare una possibile verità, e poi tutto finiva nel vuoto, con il ricordo di una riflessione dello scrittore Bernanos: “Ho ricevuto la mia parte di verità come ciascuno di noi ha ricevuto la propria, e ho compreso molto tardi che non vi aggiungerò nulla, che la mia speranza di servirla è di conformare ad essa la mia testimonianza e la mia vita. Poche persone rinnegano la propria verità, forse nessuno...Si contentano di mitigarla, di sminuirla, di diluirla... Mettono l’acqua nel proprio vino”.
Tutto è riferito alla “Politica” di queste giornate confuse, con molte chiacchiere e con poche risposte, con “personaggi” che si alternavano ai microfoni di improvvisati giornalisti, troppo giovani, spesso, per comprendere la vastità dei problemi, legati alla nomina del Presidente della Repubblica (mi ha meravigliato un politico dell’ultima ora, solo poco più di venti anni, che era particolarmente felice per essere chiamato ad una importante elezione, ad una stagione della vita in cui rimane ancora molto da pensare e da riflettere... accanto ad un giovane chiamato a scoprire le domande impegnative di una settimana senza storia...).
Così, usciamo da una avventura che ci ha inquietato, affidandoci per un momento alla pura improvvisazione, al qualunquismo di maniera, mentre, fuori la gente chiedeva e chiede di prendere per mano le risposte vere e assicurare i cittadini che “l’ora delle verità” - secondo l’ottica mazzolariana - non potrà non venire...
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Angelo Rescaglio
ex senatore della Repubblica
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