E’ difficile contenere in qualche riga un rapporto di duraturo fatto di stima e di cordialità, che mi ha legato alla figura del Dottor Marcello Caldonazzo.
Ci siamo incontrati in un arco temporale di vari anni, nelle nostre rispettive vesti professionali, di presidente di collegi sindacali e di revisore, all’interno delle società del Gruppo Arvedi e di alcune altre società operanti nel settore della grande distribuzione organizzata. Del Dottore ho sempre apprezzato una preparazione tecnica mai banale e mai fine a sé stessa; sempre attenta ad essere applicata nei giusti modi e nelle situazioni più appropriate.
Più di una volta ci siamo trovati in situazioni assai complesse, in cui il suo ruolo e la sua delicata posizione richiedevano un supplemento intellettuale assolutamente non comune. Preparazione, cultura, garbo ed un delicato senso dell’ironia lo hanno sempre ben guidato.
Il suo garbo ed il suo senso dell’ironia mi hanno sempre colpito. Esercizio, in particolare quest’ultimo, mai facile, perché esige l’intelligenza di capire i momenti ed il giusto dosaggio. Specie se utilizzato per stemperare tensioni non facili. Aveva il dono di non sbagliare, aiutato da un sorriso che sapeva porgere la giusta battuta al momento più opportuno.
In verità il primo incontro con lui non fu facile. Avevo, come si sul dire, i pantaloni corti. Ricordo che partecipai ad una riunione in cui voleva metterci al corrente di una situazione delicata. Iniziò a parlare, c’era chi ascoltava ed io, giovane di bottega, prendevo appunti. Si fermò e con un sorriso denso di serietà disse “cosa fa….scrive?”. Ero convinto di fare bene. Capii che potevo fare meglio.
Ricordo poi un episodio di una quindicina di anni fa, che rimane per me ancora oggi una delle più salutari lezioni di vita che io abbia mai avuto.
Approfittai di un venerdì di lavoro a Cremona per partecipare nel pomeriggio ad un corso aggiornamento organizzato dall’Ordine dei Dottori Commercialisti di Cremona. Fatti due rapidi conti: quattro punti guadagnati.
Respirai quel pomeriggio la fatica del primo caldo, unita all’elenco commentato ed aggiornato degli articoli del TUIR, litania che complicava ulteriormente un pomeriggio non facile. Approfittati della pausa caffè per raggiungere il bagno ed immergere la mia faccia nell’acqua fredda. Sollevandola mi accorsi, guardando lo specchio, della presenza del Dottore che si aggiustava la cravatta. Mi disse “che dice dottor Carena non lo trova un pomeriggio interessante?”. Non sapevo, stante il sorriso del Dottor Marcello, cosa rispondere. Venni raggiunto da una seconda considerazione: “personalmente trovo il corso di oggi un utile ripasso”.
In quelle parole “un utile ripasso” ci stava lo spessore culturale e professionale di chi, pur avendo già dato molto alla Professione, riteneva ci fosse ancora molto da fare. Ancor di più vi ho trovato un importante insegnamento ad approfondire per bene gli argomenti. Insegnamento che ancora oggi porto con me quale dono prezioso che il Dottore mi ha voluto fare e di cui gli sono e gli sarò eternamente grato.
Pietro Carena
EY Assurance Partner
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