Negli ultimi anni il numero dei cinghiali presenti nelle nostre campagne non ha fatto che aumentare. Il loro proliferare – tutt’altro che naturale – rappresenta un grave danno per l’agricoltura, con l’invasione e la distruzione dei campi coltivati, e nel contempo è un pericolo per la sicurezza delle persone, dato che questi animali sempre più si spingono verso i centri abitati. Sono un pericolo per le cose e le persone. Devastano le colture e gli allevamenti, causano incidenti stradali con danni ingenti, senza contare i casi in cui ci sono state purtroppo anche delle vittime. I nostri uffici pressoché quotidianamente ricevono segnalazioni da parte degli agricoltori per branchi di cinghiali avvistati nei campi, così come per la presenza di nutrie che risultano talmente numerose da compromettere anche la tenuta di argini e canali. Data la portata del fenomeno, torniamo a chiedere alle Istituzioni una risposta forte su questi problemi, superando una volta per tutte i cavilli e le incongruenze tra le norme nazionali e quelle regionali”. A parlare è Paolo Voltini, Presidente di Coldiretti Cremona, che torna a denunciare danni e pericoli legati alla presenza degli animali selvatici e la stringente necessità di un’efficace azione di contenimento. “Diamo atto a Regione Lombardia ed in particolare all’assessore Rolfi di essere intervenuto sul tema dei cinghiali e delle nutrie – prosegue Voltini - ma ora sono indispensabili l’adeguamento della normativa nazionale ed una collaborazione più stretta tra tutte le Istituzioni locali. Ad ogni tentativo di intervento normativo per limitare la proliferazione di fauna nociva, si contrappone regolarmente un ricorso amministrativo che generalmente ottiene il risultato di aggiungere confusione ad una situazione già di per sé fuori controllo, bloccando qualunque iniziativa”.
Secondo le stime della Coldiretti su dati regionali, sono circa 400 gli incidenti stradali provocati dai cinghiali in Lombardia dal 2013 a oggi. Con oltre un milione di esemplari diffusi in Italia. la presenza dei cinghiali nei centri abitati e sulle strade è ormai un rischio concreto per la sicurezza dei cittadini. Negli ultimi dieci anni – secondo stime della Coldiretti – il numero dei cinghiali presenti sul territorio nazionale è praticamente raddoppiato. In terra cremonese le segnalazioni si susseguono a partire dai comuni rivieraschi, da Casalmaggiore fino a Cremona. Segnalazioni sono giunte dai comuni di Casalmaggiore, Martignana, Gussola, Torricella, San Daniele, Pieve D’Olmi, Stagno Lombardo. Altri avvistamenti a Torre de Picenardi, Scandolara, Solarolo, Casteldidone, San Giovanni in Croce, San Martino del Lago, Grumello Cremonese.
“Non oso pensare – conclude Voltini – al rischio della diffusione di peste suina africana negli allevamenti di maiali, visto che il nord-Europa sta già facendo i conti con i gravi problemi dovuti a questa patologia, propagata proprio dai cinghiali”. “Controllare la diffusione degli animali selvatici – ribadisce il presidente di Coldiretti Cremona – è un imperativo per la tutela della salute dei cittadini, e nel contempo per la difesa dell’ambiente e del territorio. Chiediamo con forza alla Regione, così come al Ministero per le politiche agricole, efficaci interventi di controllo della fauna selvatica nociva, per la tutela delle imprese agricole ma anche dei cittadini e del territorio”.
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