Grande successo della diplomazia italiana che ottiene, nella risoluzione annuale ONU sulla salute, di eliminare ogni riferimento ad un etichettatura o ad una tassazione specifica per singolo prodotto, come per esempio alimenti ad alto contenuto di grassi come l’olio extravergine di oliva, il Parmigiano Reggiano e tanti altri prodotti del made in Italy.
Interrogato sulla questione, Giovanni Zucchi, Vicepresidente di Oleificio Zucchi (leader nella produzione di oli da oliva e di semi con oltre 200 anni di attività), sottolinea: “L’iniziativa di alcuni Paesi (Francia, Brasile, Indonesia, Norvegia, Senegal, SudAfrica e Thailandia), poi rientrata, era un vero proprio attacco ai cibi e alla dieta mediterranea e nasceva da una concezione sbagliata del cibo in cui ogni alimento è visto isolato e fuori contesto, quando tutti i più recenti studi descrivono che è la dieta nel suo complesso l’elemento più importante. Sono felice che questo approccio più completo che valorizza le diete e gli stili di vita sia stato approvato quasi all’unanimità”.
Sarebbe stato folle che proprio l’olio EVO, che è noto da tempo per le sue innumerevoli proprietà benefiche e salutari, potesse essere etichettato come alimento negativo come già accade oggi, purtroppo, nel Regno Unito. Ricorda infatti Giovanni Zucchi che: “Oltre agli studi dell’Istituto Superiore della Sanità, che lo ha riconosciuto importante alleato nella prevenzione di tumori e infarti, è di pochi giorni fa addirittura la promozione a farmaco da parte della FDA – Food and Drugs Administration, l’Agenzia per la Salute degli Stati Uniti. Le autorità d’Oltreoceano hanno infatti affermato che il consumo di extravergine d’oliva porta benefici a livello cardiovascolare e hanno inoltre suggerito alle ditte produttrici di scrivere sulle bottiglie che il consumo di circa mezzo cucchiaio di olio, senza aumentare le calorie complessive assunte quotidianamente, garantisce un importante effetto di prevenzione per la salute”.
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