La grande distribuzione si amplia, grazie alla seconda tranche del Piano integrato di intervento sostenuto a spada tratta dall’amministrazione Bonaldi, mentre i negozi di vicinato soffrono. Euronics sbarca in città, all’interno dell’area dell’Ipercoop, con una superficie di vendita di 2.500 metri quadri e un parcheggio che porterà l’estensione complessiva dell’intervento a 6mila metri quadri. Il tutto mentre gli esercenti del centro e dei quartieri arrancano sotto i colpi di una crisi che seguita a mordere e, davanti alla quale, il Comune non sembra mettere in campo strategie adeguate «che possano compensare i commercianti, soggetti da troppo tempo all’invadenza di una grande distribuzione che non ha mai incontrato politiche di equità». Berlino Tazza, presidente di Asvicom Cremona, non esita a criticare la paralisi dell’amministrazione comunale nel fornire risposte concrete ai commercianti davanti al pericolo di un ingrandimento che rafforza ulteriormente il centro commerciale Gran Rondò. Vista la situazione, spiega Tazza, è indispensabile che il Comune implementi quanto prima tre azioni: «Destinare al Distretto Urbano del Commercio (Duc) una parte dei 600mila euro di oneri di urbanizzazione a carico di Euronics per aumentare l’attrattività commerciale del centro e dei quartieri. Istituire, sempre all’interno del Duc, un tavolo di confronto permanente fra i rappresentanti dei commercianti e della grande distribuzione. Risoluzione, questa, non ancora tradotta nella realtà nonostante sia già stata presentata da Asvicom. Incaricare un centro studi di una ricerca che possa fare chiarezza sull’influenza che la grande distribuzione esercita sulla rete commerciale cittadina così da non lasciare alibi a nessuno. Se vogliamo risolvere il problema dobbiamo prima conoscerlo nel dettaglio». Per Tazza il vero interlocutore resta il sindaco Bonaldi che non può nascondere «come l’Ipercoop, già beneficiaria all’origine di un insediamento fin troppo rilevante rispetto alle dimensioni della città e di un’arteria viaria dedicata come la gronda nord, abbia potuto sfruttare a proprio vantaggio l’allargamento della pompa bianca che ha messo in ginocchio i distributori a gestione famigliare mentre ora può usufruire di un’ulteriore espansione con l’arrivo di una media distribuzione di vendita». «E’ evidente – continua Tazza - che più si aumenta l’offerta dell’Ipercoop e più la gente è invogliata a trascorrere il proprio tempo all’interno del centro commerciale penalizzando le attività del centro e dei quartieri. La nostra non è una battaglia di retroguardia ma un’opera di tutela necessaria per non annullare una porzione rilevante dell’economia cittadina che fornisce un servizio vitale sul piano sociale grazie alla rete virtuosa dei negozi di vicinato e che alimenta le casse comunali attraverso un sistema di tassazione che diventa sempre più iniquo e intollerabile». Il sindaco e la giunta, per Tazza, devono «farsi carico di misure di investimento compensative fin da subito se non si vuole rendere il centro storico sempre più deserto, caratterizzato da locali sfitti e saracinesche abbassate.
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