Lo spettacolo di Didier Théron a CloseUP: il festival di scena nel fine settimana a Crema
Tra i protagonisti di CloseUp 2024, “La Grande Phrase” del coreografo Didier Théron, una riflessione sulla bellezza dei corpi, che indossano costumi gonfiabili sfidando le convenzioni estetiche. In scena, quattro personaggi bizzarri, interagiscono con lo spazio urbano in modo curioso e giocoso, creando una performance che coinvolge il pubblico.
Didier Théron, danzatore e coreografo francese, ha fondato la sua compagnia nel 1987 a Montpellier. Premiata a livello internazionale, la compagnia si è esibita in Europa, Asia, Australia e America, affermandosi come una realtà innovativa nel mondo della danza contemporanea.
Didier Théron, danzatore e coreografo francese, ha fondato la sua compagnia nel 1987 a Montpellier. Premiata a livello internazionale, la compagnia si è esibita in Europa, Asia, Australia e America, affermandosi come una realtà innovativa nel mondo della danza contemporanea.
Maestro Théron, qual è stata l’ispirazione iniziale dietro “La Grande Phrase” e come è nata l’idea dei costumi di latex gonfiati ad aria?
«L’ispirazione iniziale per La Grande Phrase è stata il desiderio di evitare l’immagine ideale del danzatore dal corpo perfetto, ma di mantenere l’essenza della danza: movimenti, forme, spazio e tempo. L’obiettivo era giocare con nuove immagini del corpo. La deformazione nell’arte è sempre stata un atto di invenzione, e alcuni riferimenti includono Oscar Schlemmer e Erwin Wurm. I giullari del re e i nani della corte reale dipinti da Velázquez sono esempi di come l’aspetto giocoso possa condurre a uno simbolico. La forma rotonda dei costumi, resa possibile dal lattice, ha un significato simbolico e richiama i disegni degli dei sulle pietre dei dolmen in Bretagna e nel Sud della Francia. Questa forma fa subito breccia e durante le performance i personaggi sono liberi di agire come desiderano nello spazio pubblico. Gli attori GONGLES, infatti, agiscono senza regole e con il consenso del pubblico, come se fossero inconsciamente autorizzati. Non volevamo una forma fissa come quelle utilizzate da Oscar Schlemmer, ma qualcosa di adattabile ai movimenti di base come correre, saltare e gettarsi a terra. Questa idea ci ha portato a utilizzare materiali come gomma e lattice, gonfiati con aria, per creare strutture versatili e dinamiche»....
«L’ispirazione iniziale per La Grande Phrase è stata il desiderio di evitare l’immagine ideale del danzatore dal corpo perfetto, ma di mantenere l’essenza della danza: movimenti, forme, spazio e tempo. L’obiettivo era giocare con nuove immagini del corpo. La deformazione nell’arte è sempre stata un atto di invenzione, e alcuni riferimenti includono Oscar Schlemmer e Erwin Wurm. I giullari del re e i nani della corte reale dipinti da Velázquez sono esempi di come l’aspetto giocoso possa condurre a uno simbolico. La forma rotonda dei costumi, resa possibile dal lattice, ha un significato simbolico e richiama i disegni degli dei sulle pietre dei dolmen in Bretagna e nel Sud della Francia. Questa forma fa subito breccia e durante le performance i personaggi sono liberi di agire come desiderano nello spazio pubblico. Gli attori GONGLES, infatti, agiscono senza regole e con il consenso del pubblico, come se fossero inconsciamente autorizzati. Non volevamo una forma fissa come quelle utilizzate da Oscar Schlemmer, ma qualcosa di adattabile ai movimenti di base come correre, saltare e gettarsi a terra. Questa idea ci ha portato a utilizzare materiali come gomma e lattice, gonfiati con aria, per creare strutture versatili e dinamiche»....
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Paola Silvia Dolci

